Newsletter Settembre 2019

Gentile Iscritto,

Con l’anno 2019, la Fondazione ha deciso di rafforzare il suo sforzo di trasparenza verso i propri iscritti riavviando il progetto “FASCnews” che diventa un invito alla partecipazione.

La volontà è quella di garantire un’informazione costante degli eventi che coinvolgono la Fondazione e una maggiore consapevolezza da parte degli iscritti delle modalità di gestione del FASC.
Così facendo per alcuni lavoratori potrebbe essere il primo contatto con il FASC quindi… partiamo dalle basi.

Cos'è il FASC?

Il FASC (Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri) è un fondo a contribuzione obbligatoria previsto nei contratti di lavoro. E’ un ente gestore di forme di previdenza e assistenza obbligatoria dotato di personalità giuridica di diritto privato, con autonomia gestionale, organizzativa e contabile, ai sensi degli artt. 12 e seguenti del Codice Civile e delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509.

Il FASC assolve la funzione previdenziale, aggiuntiva alla previdenza di base, a favore dei lavoratori quadri e impiegati delle imprese individuate nei contratti collettivi nazionali di lavoro del settore. E’ una forma previdenziale di favore per il lavoratore che a fronte di una trattenuta del 2,5% si vede riconosciuto un ulteriore 2.5% da parte del datore di lavoro. Il FASC eroga agli iscritti, al momento del pensionamento o dell’uscita dal settore, un capitale costituito dal montante dei contributi versati, rivalutato anno per anno secondo lo schema della contribuzione definita mediante il sistema finanziario della capitalizzazione.

La struttura del FASC

Le attività del FASC vengono svolte dagli organi di governo e di controllo dell’Ente e da una struttura interna.

L’organo di governo del FASC è il Consiglio di Amministrazione che è costituito da quattordici Consiglieri, sette nominati dai sindacati che rappresentano i lavoratori e sette dalle associazioni datoriali.

Esiste poi un altro organode nominato Comitato Esecutivo costituito da un numero più ristretto di consiglieri (sei) che ha il compito di analizzare problematiche principali per poi avanzare proposte definite e motivate al Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Sorveglianza costituito da dodici membri, 6 eletti direttamente dagli iscritti e 6 nominati dalla associazioni datoriali, esprime pareri sulla definizione del budget e sul bilancio annuale.

La struttura di controllo è costituita dal Collegio Sindacale e dall’Organismo di Vigilanza ai sensi delD. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Due membri del Collegio Sindacale, fra cui il Presidente, sono nominati dai Ministeri Vigilanti, il Ministero del Lavoro e il Ministero delle Finanze.

La struttura è composta complessivamente da 19 persone, il Direttore Generale, sei persone dedicate all’area Previdenza, sei dedicate all’area Immobiliare, tre nell’area Amministrazione Finanza e Controllo e tre nelle aree di Staff (Segreteria, Personale, IT).

Il controllo della correttezza contabile è verificata da una società di revisione scelta attraverso una selezione pubblica. Attualmente la società di revisione è la Trevor Italia srl.

Il FASC dove investe i miei soldi?

In questo paragrafo si analizza la situazione del patrimonio al 31 dicembre 2018, data dell’ultimo bilancio.

Nella tabella sottostante è indicata la distribuzione del patrimonio sulle diverse categorie di investimento. La logica di impostazione della politica di investimento si ispira alla diversificazione e alla prudenza negli investimenti limitando il ricorso a strumenti con forti oscillazione di valori.

La componente immobiliare (Real Estate) è costituita da immobili di proprietà concentrati per lo più a Milano e con destinazione uffici. Questa parte del patrimonio insieme alle polizze assicurative costituiscono la componente del patrimonio con la più alta garanzia del capitale e rappresentano una percentuale del 56.1%.
La componente obbligazionaria vale complessivamente il 26.7% ed è costituita per un 17,8% da titoli emessi da istituti molto sicuri, per un 1,7% da titoli con emittenti a rischio credito leggermente più elevato ma con una remunerazione più alta e per un 7.6% da obbligazioni europee convertibili. Quest'ultima tipologia di strumento finanziario permette di contemperare la sicurezza di una obbligazione con un rendimento comunque legato all’andamento del titolo azionario di riferimento.
La componente azionaria è limitata al 7,8% del patrimonio ed è concentrata nei mercati europei e statunitensi.
La voce "other" comprende azioni della Banca d'Italia (20 milioni) e la partecipazione a un fondo di investimento infrastrutturale italiano (7 milioni circa).
La componente mobiliare (obbligazioni e azioni) è gestita principalmente attraverso mandati di gestione affidati al 31 dicembre 2018 a Allianz, Amundi, Eurizon ed Ellipsis.
Il dettaglio degli investimenti li potete trovare nei bilanci pubblicati sul sito.

Come fa il FASC a decidere come e dove investire?

Il processo decisionale di investimento è definito nello statuto e nei regolamenti della Fondazione. Il Consiglio di Amministrazione del FASC approva un documento chiamato “Documento di programmazione degli investimenti” in cui definisce le linee guida di come dovrà essere investito il patrimonio. Definisce cioè quale sarà la quota da destinare ad immobili, obbligazioni, azioni …. In questo modo si determina un ben definito livello di rischio a cui il portafoglio è sottoposto e il grado di liquidità che deve essere coerente con le previsioni di uscite per liquidazioni.

I singoli investimenti e cioè l’acquisto di un titolo, di un fondo, di una polizza, l’apertura di un mandato di gestione o la sua modifica vengono valutati dal Comitato Esecutivo con il supporto di un advisor finanziario esterno, della Funzione Finanza e della Direzione Generale. L’analisi dell’investimento consiste nella verifica di coerenza con il “Documento di programmazione degli investimenti” e dall’analisi tecnica del contratto anche, se necessario, con il parere di un legale. La valutazione degli investimenti è fatta garantendo la massima trasparenza nelle scelte e sempre attraverso una comparazione di mercato. Laddove necessario si procede alla apertura di una gara pubblica.

La decisione finale spetta sempre al Consiglio di Amministrazione come organo di governo e che rappresenta le parti costitutive della Fondazione.

Il controllo degli investimenti è fatto:

Chi controlla il FASC?

Il FASC è un ente privato ma per le sue finalità previdenziali e a tutela degli iscritti, è sottoposto al controllo pubblico. Infatti, lo statuto, i regolamenti e quindi le modalità di funzionamento devono essere approvati dai due ministeri vigilanti, il Ministero delle Finanze e il Ministero del Lavoro.

Anche i bilanci, sia preventivi che consuntivi, sono approvati dai due Ministeri. Anche la Corte dei Conti valuta il bilancio annuale e ne esprime un parere.

La Covip, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, dà invece un parere sugli investimenti in essere e comunque sui processi di investimento dell’Ente.

Conclusioni

L’insieme delle procedure relative alle gestione del patrimonio, la professionalità della struttura interna e il sistema di controllo interni ed esterni, mira a garantire agli iscritti la migliore gestione dei contributi versati da loro e dalle aziende per loro conto. Infatti, investendo a basso rischio, la Fondazione ha realizzato un rendimento costante seppur commisurato al basso rischio.

Nella tabella sottostante potete trovare una simulazione della rivalutazione di un capitale di 100 € versati nel fondo all’inizio dell’anno 2000.

Il materiale già disponibile sul sito istituzionale unitamente alla ripresa della pubblicazione di “FASCnews” garantisce la massima trasparenza nei confronti degli iscritti.

FASC
via Tommaso Gulli 39
20147 Milano
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Fondazione FASC - Ente di Diritto Privato D.Lgs. n°509 del 30.6.1994 -
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