In questi due mesi del dopo elezioni politiche di fine febbraio, se ne sono viste e lette di ogni colore. Ora è consigliabile metterle da parte e guardare, con una buona dose di attenzione e di ottimismo, alla virata, per molti aspetti coraggiosa, impressa dal neo Presidente del C.d.M. Enrico Letta sul piano della politica economica e sociale. È da aggiungere che Parlamento e politica fanno un passettino avanti con i voti di fiducia accordati al programma del Governo, sostenuto da PD, PdL e Scelta Civica.

La virata che presuppone, e si è già visto, un rapporto più incisivo e forte con la U.E. e con i partner dei pesi più importanti, colloca al primo posto, crescita e occupazione.

Parliamo in primis di occupazione giovanile e, sul piano nazionale, del sostegno alla cassa integrazione, forte ossigeno alle imprese e alle famiglie, agendo in particolare sulla leva fiscale, sui costi della Pubblica Amministrazione, della politica e sugli sprechi. La capacità di spesa per lavoratori e pensionati deve essere aumentata anche per far ripartire consumi e mercato interno e per far tornare a crescere il risparmio.

In questo quadro è essenziale contrastare più efficacemente l’evasione fiscale, rinegoziare il patto di stabilità interno e ridefinire il fiscal compact con l’Europa per dare risorse agli investimenti, alla ricerca e alle infrastrutture. Il cammino è certamente in salita e pieno di insidie, ma, almeno sul piano della volontà, emerge l’indirizzo di dare un bel colpo all’austerità e alla depressione che soffocano e uccidono, se non fermate, l’economia e la coesione sociale a vantaggio di inaccettabili e insostenibili disuguaglianze.

Infrastrutture e trasporti, ci auguriamo, costituiscano una delle questioni mature sulle quali puntare, con lucida determinazione, per sostenere e accompagnare la ripresa e la competitività del Paese. Le imprese vanno sostenute con convinzione e decisione in questo sforzo e il lavoro rispettato e meglio regolato.

Una nuova stagione di relazioni industriali e di convergenze sindacali è forse in avvio. Se torna la politica e la coesione, l’economia riprende una nota positiva e di ricostruzione; senza, si rischia di vedere vittime ovunque e di distruggere lo stesso progresso sociale.

L’augurio anche del 1° Maggio, appena passato, è di vedere a breve confermate le scelte annunciate con atti coerenti e chiari e con una ripresa di dialogo sociale quanto mai necessaria.

Claudio Claudiani, Presidente Fasc

I dati di bilancio 2012

Buona performance per il Fasc,
mentre l’Europa trema e il mercato immobiliare è sempre più in crisi

Ecco il dettaglio riassuntivo dei dati di Bilancio del Fasc per quanto riguarda il 2012: comunque possiamo già dirvi che la gestione finanziaria ha fatto registrare ricavi ben al di sopra delle attese, i costi sono in linea con l’obiettivo del massimo contenimento e la remunerazione dei conti torna a crescere. (continua…)

Quest’anno l’utile di bilancio del Fasc ha registrato un + 79% rispetto al 2011. Un risultato raggiunto in un contesto caratterizzato da previsioni pessimiste, ma dominato poi da un diverso andamento dei mercati finanziari (continua…)


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