Con il bilancio di esercizio dell’anno 2013, approvato dal C.d.A. nella seduta del 5 maggio, non si celebrano clamorosi successi. Si conferma la pratica di valori, di modalità, di prassi e metodi che hanno da sempre piena cittadinanza in Fasc.

Il progetto di bilancio varato dal Comitato Esecutivo nella seduta del 24 marzo scorso è stato successivamente apprezzato e condiviso dal Consiglio di Sorveglianza della Fondazione nella riunione del 28 marzo.

L’apprezzamento riguarda non solo i buoni risultati che danno luogo a rivalutazioni certe e non marginali dei singoli conti di previdenza degli iscritti, ma anche la trasparenza e correttezza della gestione e dei conti.
Trasparenza e correttezza che hanno informato sia la relazione del Collegio Sindacale che quella della società di revisione dei conti.

Sappiamo bene che occorre continuare a rafforzare risultati e modalità gestionali; i primi compatibilmente con il contesto e lo scenario economico, finanziario e sociale esterno a partire da quello italiano. Le seconde migliorando sinergie e uso degli strumenti.

Molte energie vanno dedicate al patrimonio immobiliare al momento in una logica di difesa – tenuto conto delle criticità del mercato – e sempre comunque di valorizzazione affinché si potenzino le positive ricadute per gli iscritti e per la Fondazione intera.
Lo scorcio di questi primi mesi del 2014 sembra aprire cuore e testa alla speranza di poter migliorare i risultati dello scorso anno a partire dal numero di aziende e di lavoratori iscritti, anche per effetto della incisiva azione condotta sul versante della riduzione dei fenomeni e dell’area della evasione.

Un grazie sincero a tutti, al C.d.A., ai Collegi Sindacali e alla struttura operativa della Fondazione e della società Immobiliare.
Un grazie particolare infine, ma non ultimo, al Consiglio di Sorveglianza per l’attenzione e la cura che rivolge alle complesse e articolate problematiche della Fondazione

Claudio Claudiani, Presidente Fasc

I dati di bilancio 2013

Il bilancio 2013 si chiude con un utile di esercizio pari a € 7.134.584 che è la risultanza di un conto economico che registra ricavi totali pari a € 12.861.559 e costi totali per € 5.726.975.

Un risultato economico inferiore rispetto a quello del 2012 (era stato pari a € 10.757.890), essenzialmente per effetto della riduzione dei rendimenti mobiliari.

Utile d’esercizio e relativo andamento

Ricavi totali e relativo andamento

Costi totali e relativo andamento


Le migliori performance sono pervenute dai mercati finanziari. Infatti, indipendentemente dai dati relativi all’andamento dell'economia reale che appaiono ancora molto contrastati, soprattutto in Europa, la gran parte delle asset class ha riportato risultati sicuramente soddisfacenti. In particolare, la componente azionaria ha ottenuto performance che, nella maggior parte dei casi, si sono attestate su valori a due cifre. Le borse mondiali hanno, infatti, sfruttato l'attenuarsi dei principali fattori di rischio per recuperare parte delle perdite subite in questi anni.

Sul versante obbligazionario si è confermato il dato di tassi di rendimento particolarmente bassi in particolare sulle scadenze più brevi, come diretta conseguenza delle politiche monetarie perseguite dalle Banche centrali. In relazione al Bund tedesco si evidenzia come, sebbene si sia avuto un leggero incremento dei tassi, ancora a fine anno i rendimenti offerti siano stati addirittura inferiori o prossimi al tasso di inflazione. I rendimenti superiori al 2%, dato di riferimento per l'inflazione target dell'area Euro, sono associati a scadenze superiori ai 10 anni. Lo stesso andamento si è registrato anche sul comparto delle obbligazioni societarie, dove si sono ulteriormente ristretti gli spread rispetto ai governativi, rendendo meno scontata la possibilità di ricerca di extra rendimento associata ai corporate bond. In tema di volatilità dei mercati, il 2013 ha registrato una tendenziale riduzione dei valori rispetto ai picchi raggiunti negli anni precedenti. Vi è da aggiungere che il ciclo economico mondiale ha superato il punto di minimo dal 2° trimestre ed è proseguito fino agli ultimi mesi del 2013 nonostante un modesto rallentamento dei ritmi di crescita della economia in via di sviluppo.

Il mercato immobiliare nel corso del 2013 ha evidenziato appieno gli effetti della crisi italiana che ha investito sia le vendite che le locazioni. I trasferimenti di proprietà sono fermi per mancanza di liquidità. Sul piano delle locazioni l’eccesso di offerta di unità ad uso terziario e commerciale e le difficoltà in cui si dibattono le imprese mantengono tempi lunghi per il conseguimento delle nuove affittanze, contrazione dei canoni richiesti e sostenimento di elevati costi incentivanti (free rent e contributo lavori). In relazione alle locazioni già in essere continuano a registrarsi numerose richieste di rinegoziazione al ribasso ed in qualche caso la chiusura anticipata dei contratti di locazione. Tutto quanto sopra descritto si è riverberato sul fronte dei ricavi che sono pari a € 12.861.559 di cui gli investimenti finanziari ammontano a € 11.536.160.

La gestione finanziaria ha fatto registrare una performance in linea con le attese sia nella componente GPM (+ 4,42%) che per quanto attiene le polizze a capitalizzazione (+ 3,65%). La redditività proveniente dalla società controllata nell’esercizio 2013 è stata generata quasi interamente dall’attività di locazione immobiliare a canoni di mercato. Non vi sono componenti riconducibili ad operazioni di carattere straordinario.

La redditività della componente immobiliare, detenuta attraverso la società controllata al 100% Fasc Immobiliare srl, ha evidenziato in termini assoluti un decremento ulteriore rispetto all’esercizio precedente. I risultati conseguiti dalla società controllata sono stati riconosciuti alla Fondazione controllante sotto forma di dividendi per un totale di € 229.561 al netto di imposte, di ammortamenti e costi gestionali.

Le potenziali perdite conseguenti all’inesigibilità parziale o totale di crediti vantati verso i clienti – stimate in € 200.000 – hanno comportato un accantonamento al fondo svalutazione crediti, il cui peso a conto economico è stato però annullato dal contestuale utilizzo di una quota accantonata in un fondo rischi iscritto nel passivo del bilancio.

I costi totali hanno evidenziato una diminuzione pari al 10,6% sul 2012, imputabile a minori imposte e a risparmi di gestione dovuti ad un minor costo di personale (meno due dipendenti), delle consulenze e del funzionamento della struttura.

Il patrimonio mobiliare della Fondazione al 31/12/2013, comprensivo dei rendimenti e rivalutazioni capitalizzate, ammonta complessivamente a € 650.353.377 (+15% rispetto al 2012). Esso risulta così composto: partecipazioni in società controllate (Fasc Immobiliare) pari a € 367.164.232: altri titoli complessivamente pari a € 283.189.145, formati da polizze a capitalizzazione per circa € 78 milioni e circa € 205 milioni conferiti alle GPM.

Destinazione dell’utile
Interessi agli iscritti
Sulla base dei risultati della gestione che hanno generato l’utile di esercizio 2013 (post imposte) pari a € 7.134.584 e dell’utile portato a nuovo pari a € 124.118, il C.d.A ha deliberato di riconoscere ai conti individuali di tutti gli iscritti un interesse percentuale sul capitale pari all’1.10% corrispondente alla somma dell’utile di esercizio e di quello residuo del 2012 ossia € 7.134.584 + 124.118 = 7.258.702

Stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale della Fondazione segnala attività per un ammontare di € 714.027.466 con un incremento di circa il 5,6% sul 2012 così costituito:
-investimenti (compresa la partecipazione Fasc Immobiliare) 676 milioni di euro;
-crediti e liquidità per euro 38 milioni.

Conti di previdenza
Il valore dei conti di previdenza iscritti in bilancio, nell’ambito del patrimonio netto, al 31.12.2013, ammonta a € 690.286.480, corrisponde a n. 40.234 conti, e risulta così costituito:

  • n.36.876 conti attivi pari a € 671.545.068 (con un incremento dello 0,8% rispetto al 2012, quando i conti attivi erano n.36.586);
  • n. 2.958 conti pari a € 18.741.412 (2,7% del valore dei conti inclusi nel patrimonio netto) per i quali nel corso del 2013 è cessata o sospesa la contribuzione.

I conti individuali per i quali, cessata o sospesa la contribuzione, sono stati con certezza raggiunti i requisiti previsti per maturare il diritto alla liquidazione sono n.400 per un ammontare iscritto alla voce “debiti verso iscritti per liquidazioni” pari a € 6.815.868.

Ammontare conti di previdenza attivi e relativo andamento


L’andamento del numero degli iscritti

Al 31/12/2013 il numero totale degli iscritti (inclusi nelle voci contabili “patrimonio netto” e “debiti verso iscritti per liquidazioni”) è pari a n. 40.234 contro i n. 40.126 dell’esercizio precedente. Il numero totale degli iscritti evidenzia un incremento percentualmente pari allo 0,3% rispetto al 2012.
I conti liquidati – per cassa – nel corso del 2013 sono stati 1.872 per un importo complessivo pari a € 29.046.517.
I conti liquidati – per competenza – ovvero i conti che hanno maturato il diritto alla liquidazione nel corso dell’esercizio in esame, ammontano a € 28.106.496 per un totale di 1788 conti di cui n. 1388 già liquidati nel corso del 2013 per un importo pari a € 21.290.628 e n.400 liquidati nel mese di febbraio 2014 per un importo pari a € 6.815.868. I contributi versati nel 2013 e contabilizzati nel bilancio secondo il principio della cassa ammontano a complessivi € 58.993.349. Nel 2012 sono stati pari a € 57.703.592. Il numero dei nuovi iscritti è pari a n.1980. Nel 2012 i nuovi iscritti sono stati pari a n. 2072.

Andamento degli iscritti


I contributi accreditati sui conti di previdenza - pur contabilizzati per cassa - superano, anche nell’esercizio 2013, l’ammontare delle liquidazioni di competenza. Questa differenza nell’esercizio è pari a € 30.886.853. Nel 2012 è stata pari a € 29.515.664.

Proseguendo l’analisi della composizione degli iscritti è bene sottolineare che:

a) Il 24%, per un totale di n. 8.679, ha una anzianità di iscrizione da zero a 4 anni. A questo 24% di iscritti, corrisponde il 4% dell’ammontare complessivo dei conti individuali attivi.
b) Il 27%, per un totale di n. 9.938, ha una anzianità di iscrizione da 5 a 9 anni. A questo 27%, corrisponde il 15% dell’ammontare complessivo dei conti individuali attivi.
c) Il 41%, per un totale di n. 15.295, ha una anzianità di iscrizione tra i 10 ed i 24 anni di contributi. A questo 41% corrisponde ben il 57% dell’ammontare complessivo dei conti individuali attivi.
d) L’8%, per un totale di n. 2.964, ha una anzianità di iscrizione superiore a 25 anni. A questo 8% corrisponde il 24% dell’ammontare complessivo dei conti individuali attivi.

Il leggero incremento del numero degli iscritti totali è ascrivibile alla differenza positiva tra il numero dei nuovi iscritti e quello degli usciti per liquidazioni.
La Fondazione in virtù delle previsioni della L. 111/2011 ed a seguito della possibilità di accesso ai dati concessa dal art. 50 del D. Lgs. N. 82/2005 ha provveduto nel gennaio 2013 a formalizzare una convenzione con l’INPS volta a far emergere l’eventuale evasione contributiva verso Fasc.

Ha quindi costituito una apposita Commissione, su indicazione del C.d.A., la quale, utilizzando i dati forniti dall’INPS relativamente alle aziende inquadrate nel terziario che applicano il CCNL logistica, trasporto e spedizione e il CCNL agenzie marittime, ha potuto effettuare una stima del fenomeno dell’evasione al FASC che può sostanzialmente riassumersi nei seguenti dati: 2213 aziende potenzialmente inadempienti per totali 7839 dipendenti anch’essi potenziali. A tutte le aziende sopra richiamate, il Fasc ha provveduto nei primi giorni di novembre 2013 all’invio di una prima lettera con l’obiettivo di avviare una verifica dei dati e la procedura di regolarizzazione di eventuali evasioni contributive ed ha attivato una verifica sull’interpretazione contrattuale.

Il primo risultato ottenuto è stato l’iscrizione di n.127 aziende per 377 lavoratori che ad aprile 2014 salgono rispettivamente a 230 e 890. L’azione prosegue anche nel 2014 con l’invio di una seconda comunicazione per lettera raccomandata a tutte le aziende che non hanno fornito un riscontro. Si sta provvedendo a rispondere invece alle oltre 400 aziende che hanno risposto con un diniego motivato all’iscrizione.